È tornato il Dizionario culinario di trnd, dove la ricchezza della lingua e della tradizione culinaria italiana danno vita a singolari dilemmi. L’altra volta ci eravamo soffermati a riflettere sulla differenza tra confettura e marmellata e anche tra supplì e arancino.

Oggi ci occupiamo di altri due termini che ci hanno fatto sorgere qualche dubbio e dell’origine di una parola che ci fa subito pensare a scodelle fumanti. 😊

Decotto o infuso?

(Grazie ai trnder marizeni e Emilio971 per questo suggerimento)

Spesso usati come sinonimi, il decotto e l’infuso hanno due importanti differenze: la preparazione e le parti della pianta che vengono usate.

Nel decotto usiamo le radici, i semi e la corteccia. Immergiamo da subito queste parti nell’acqua fredda e, quando l'acqua bolle, le lasciamo dentro qualche minuto. Poi le togliamo dal fuoco e le facciamo raffreddare.

Nell’infuso, invece, usiamo i fiori e le foglie. In questo caso prima facciamo bollire l’acqua, poi spegniamo il fuoco, versiamo sul preparato e aspettiamo qualche minuto prima di berlo.

L’origine della parola...

Minestra.

La minestra è un piatto brodoso tipico della nostra tradizione e, oltre alle verdure, può contenere riso, pasta, orzo o legumi.

• La parola minestra deriva dal verbo minestrare, ovvero servire in tavola; quindi la minestra è la vivanda da servire in tavola.

@tutti: Sapevamo queste differenze? Proponiamone altre per il prossimo Dizionario culinario!