Con i termini "ipoallergenico" e "anallergico", che TENA avuto modo di approfondire anche durante un progetto sulla linea igiene l'anno scorso, si è creato un bel dibattito.
La reazione allergica è legata a meccanismi non ancora ben chiariti ed è sempre da ricondurre alla persona che la manifesta, quindi è identificabile e classificabile solo attraverso test specifici.
Si tratta dunque di affermazioni non verificate, in quanto non esistono standard governativi o comunque linee guida per l’utilizzo di questi termini. Inoltre, si tratta di concetti che hanno un senso "molto ampio" e che non possono comunque escludere il rischio di potenziali reazioni allergiche.
In pratica questi termini significano ciò che ciascuna azienda desidera. Detto questo è scorretto che SCA come azienda dichiari "anallergico" o "ipoallergenico" un proprio prodotto e lo stesso Product Safety Department di SCA non raccomanda l'utilizzo di questa terminologia, infatti non esistono documenti ufficiali in merito.
È comunque da escludere che i materiali componenti dei prodotti TENA possano all'origine contenere degli allergeni, questo però non può escludere che la persona possa manifestare delle personali reazioni allergiche a qualche sostanza.